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Blog di Confcontribuenti (Sez.Piemonte) e UpL

MILLEPROROGHE: NUOVE TASSE IN VISTA. E COME TI SBAGLI....

20 Febbraio 2011 , Scritto da confcontribuenti Con tag #ITALIA

Milleproroghe: nuove tasse in vista

 

Recentemente il Senato ha approvato il cosiddetto Decreto Milleproroghe contente disposizioni ed interventi urgenti in materia tributaria e di sostegno alle imprese e famiglie. In questa sede ci preme porre in evidenza due passaggi che potrebbero avere ricadute negative sulle tasche dei contribuenti.

Nel primo caso si dà facoltà alla Regione nel quale sia stato dichiarato lo stato d’emergenza di elevare i tributi propri sino al massimo consentito dalla legge ( Irap, addizionale IRPEF, bollo auto ecc) e l’accise sui carburanti sino ad un massimo di 5cent/litro qualora il bilancio non rechi le disponibilità finanziarie sufficienti per effettuare le spese conseguenti; nessun accenno ovviamente alla eccezionale temporaneità che tale misure dovrebbero avere. Si ricordi che ad oggi il prezzo della benzina alla pompa è già gravato da questo tipo di accise “una tantum” per un’ammontare di 25cent€/litro. Si partì con un contributo di 1,9 lire per la Guerra d’Abissinia nel 1935 , si continuò con le 10 lire per il disastro del Vajont (1963 ) e l’alluvione di Firenze ( 1966) per finire ai 2cent/litro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri nel 2003. Tutti balzelli pensati per fronteggiare emergenze e rimasti per alimentare l’ingordigia della politica.

In quest’ottica è degno di riflessione anche il secondo passaggio sul quale desideriamo richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica. Alla legge n. 244 del 24 Dicembre 2007 che vieta agli enti locali di partecipare direttamente in società non strettamente necessarie per il conseguimento delle proprie finalità istituzionali si era aggiunta la norma che impediva ai comuni con popolazione sotto i 30mila abitanti di detenere quote in società di qualsiasi tipo, con l’obbligo di cederne le partecipazioni entro il 2011. Tale obbligo è stato prorogato al 2013 e decade se le società già costituite distribuiscono dividenti agli enti locali. Ciò offrirà ai piccoli comuni una nuova possibilità di tassare indirettamente il cittadino, elevando il costo dei servizi offerti in regime di monopolio dalla società partecipata, oltre che conservare la possibilità di distribuire posti e incarichi al di fuori da criteri di economicità ed efficienza.
Per fare un esempio, le società/enti partecipati direttamente dal solo Comune di Pisa sono 38 e ciò consente all’ente Comune di poter indicare quali membri di Consigli di amministrazione e di collegi di revisori contabili 55 su un totale di 136 amministratori ovvero più del 40% del totale. Nomine a favore di persone che difficilmente possono entrare nel merito della governance dell’azienda e ne avvallano quindi pedissequamente le linee di managment già tracciate in altre sedi  ( mi permetto di esprimere questo giudizio con cognizione di causa perché in passato e per brevissimo tempo ho avuto modo di coprire una delle suddette cariche ). E quanto costano queste 55 nomine? Per il 2010 la stima attendibile è di circa 750mila euro.

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