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Blog di Confcontribuenti (Sez.Piemonte) e UpL

PER UN 2012 DA BRIVIDI!

21 Dicembre 2011 , Scritto da Confcontribuenti Piemonte Con tag #ECONOMIA

2012: L'INFERNO FISCALE.

DI LEONARDO FACCO

Da: www.movimentolibertario.it 

Per Capodanno c’è poco da brindare. Considerato lo stato dell’arte, non c’è da stare allegri in vista del 2012.

L’opera inquisitoria nei confronti dell’evasione fiscale (il falso mantra della crisi) è inarrestabile. Si susseguono notizie da far accapponare la pelle a chiunque si senta parte della categoria dei “productivos” (non certo ai parassiti che vivono di tasse altrui), notizie che impongono un serio ragionamento su quanto l’inferno fiscale italiano sia diventato l’ultimo rifugio dei mascalzoni di Stato, i cosiddetti patrioti.

Su “Lettera43.it” di ieri si leggeva: “Il 31 dicembre 2011 potrebbe essere per gli evasori forse l’ultima occasione per brindare. Dal primo gennaio 2012, infatti, niente più segreto bancario. Da quel giorno, i nostri dati, conservati nei sotterranei romani della Sogei, la società che si occupa dei servizi informatici dello Stato, impacchettati in duemila server, dovrebbero a un tratto diventare trasparenti. Pronto a leggerli c’è un super poliziotto. Senza divisa e distintivo, ma con circuiti digitali che lavorano ininterrottamente. La chiave per rimpinguare le Casse dello Stato è stata affidata al super computer Serpico”.

Diabolico acronimo, che eufemisticamente sta a significare “Servizi per i contribuenti”. Servizi non graditi. I cervelloni elettronici che comporranno il sistema elaboreranno oltre 22.000 informazioni al secondo, vi denuderanno, faranno a pezzi la vostra privatezza: “Il suo compito è quello di leggerle, memorizzarle, e incrociarle (le informazioni, nda). Per scovare le tracce di quei 120 miliardi di euro che ogni 365 giorni gli evasori sottraggono allo Stato. Allora sì che il mostro spread smetterebbe di tormentare i sonni dell’italiano medio”. In poche righe, compaiono menzogne una dietro l’altra ovviamente, che fanno il gioco perverso di chi punta ad aumentare l’odio nei confronti di chi è convinto che evitare di farsi derubare del frutto del proprio lavoro onesto sia legittimo.

Sono i conti correnti il vero pallino di “Serpico” – travestito da Monti – e dei suoi mandanti, che mensilmente spediranno i vostri estratti conto all’Agenzia delle Entrate, per legge.

Da “la Repubblica”: “Un italiano su quattro dichiara zero attività finanziarie. Zero titoli di Stato. Zero obbligazioni. Zero libretti di risparmio. Ma anche zero depositi bancari. Uno zero tondo. Possibile? Possibile che quasi 15 milioni di persone, oltre cinque milioni di famiglie, non abbiano neanche un conto corrente? Secondo la Banca d’Italia, no. Non è possibile. Visto che il 90 per cento delle famiglie italiane ne possiede almeno uno. E vi custodisce quasi 500 miliardi di euro”. Ergo, giù coi controlli occhiuti e ingiustificati, fondati solo sulla presunzione di colpevolezza. Tanto, grazie a quel bandito di Tremonti e alla sua “fu-maggioranza”, oggi è stato introdotto il principio del “solve et repete”, il che significa che se per il satrapo sei un evasore, devi dimostrare tu che le cose stanno diversamente. In barba alla civiltà del diritto.

Dal primo gennaio prossimo, inoltre, continueranno ad esistere gli infami “studi di settore”, a cui si aggiungerà il “redditometro”, ennesimo strumento di tortura fiscale. Le tasse aumenteranno (son circa duemila) e la burocrazia inefficiente e costosa (una tassa occulta) peserà sempre come un macigno sulla vita di chi fa impresa e del cittadino. Non bastasse, il 31 dicembre, potrete festeggiare alla reintroduzione dell’IMU e a qualche nuovo balzello clandestino, che scoprirete solo il giorno in cui vi appresterete a pagarlo.

Il professor Giulio Sapelli, non certo un libertario, ha sentenziato: “Siamo in uno Stato di polizia fiscale”. Qualche giorno fa, lo ha capito financo il “liberale” Piero Ostellino.

la “cloaca maxima” è servita. Non credo ci sia alternativa alla fuga o alla rivolta fiscale, che se si farà sarà opera della società civile, non certo dei partiti dell’arco costituzionale, che campano e – quelli si – fanno i bagordi a spese nostre. Delinquenti!

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